lunedì 28 settembre 2009

Gli scavi archeologici infiniti, anzi...non finiti

2006
Che fine hanno fatto gli archeologi della Sovrintendenza di Trapani? Dove sono finiti gli operatori che si occupavano degli scavi? E l'Amministrazione Comunale? I miei interrogativi non hanno finalità polemiche ma tendono alla conoscenza. Credo che tutti i cittadini di questa martoriata città si chiedano perché i lavori sono stati interrotti e soprattutto perché sono ancora fermi? Non è legittimo interrogarsi?

Voglio mostrarvi qualche foto che ho realizzato durante i recenti scavi nel nostro Centro storico. La foto 1 mostra una veduta aerea dalla quale si distingue bene una struttura quadrangolare che i tecnici presumono trattasi del basamento dell'antico Minareto, cioè la torre, presente in quasi tutte le moschee, dalla quale il muezzin (mu‘adhdhin) cinque volte al giorno chiama alla preghiera i devoti di Allah. Come il campanile cristiano, anche il minareto serve a far arrivare il più lontano possibile il segnale che scandisce la giornata liturgica. Nell'Islam questo coincide con i momenti d'elezione (awqàt) in cui deve essere validamente assolto l'obbligo della preghiera islamica, detta Salat. Il minareto, venne realizzato durante la dominazione araba della nostra città, come si evince da immagini esistenti prima del suo crollo avvenuto nel 1587 (Vedi: Tiburzio Spannocchi, architetto ufficiale della Corona Spagnola ed ingegnere militare, che lavorò per due anni circa alla redazione di un carteggio sulle fortificazioni ed sugl'impianti urbani delle maggiori città della Sicilia, al fine di poter realizzare delle fortificazioni a difesa delle popolazioni dalle frequenti incursioni piratesche. Egli realizzò nel 1584 un acquerello nel quale si può osservare l'edificio in questione).
Esso insisteva nel sito da me fotografato ed aveva una elevazione articolata in cinque piani, pertanto era sicuramente una edificio imponente. Da esso si poteva, inoltre, osservare anche un vasto tratto del mar Mediterraneo, ed era un importante punto d'osservazione utilissimo per la difesa della città.
Esiste, una scultura in marmo, del 1600, che lo riproduce (foto 2)


Particolare di una bella scultura che si trovava nell'ingresso del "Cimitero dei Bambini" ormai non più esistente, ch'era ubicato nello spazio retrostante l'ex oratorio della Cattedrale, che io ho visto quando da fanciullo, frequentavo quei locali allorché era parroco mons. Giova Battista Criscuoli. Oggi è conservata all'interno della Basilica Foto 3
Altro ritrovamento, durante gli scavi è stato quello di:una tomba, il cui contenuto sicuramente è stato rimosso in passato (immagine più' piccola della foto 4)



e una fossa la cui finalità lascia perplessi i tecnici. Qualcuno sostiene trattarsi di una sorta di Silos, contenitore alimentare, qualche altro pensa possa trattarsi di una antica tomba romana. Nel periodo imperiale, a Roma, si seppellivano i morti in fosse simili a quella. Il morto veniva deposto sul fondo. Su di esso veniva deposta una grossa lastra di marmo sulla quale poi veniva deposto il cadavere successivo, altra lastra e cosi' via fino al riempimento del fosso. (Ipotesi verosimile?). Siamo in attesa di riscontri ufficiali che possano chiarire il dilemma.

Altro elemento interessante ritrovato è il lungo condotto visibile nella foto 5
Trattasi di un condotto utilizzato, nelle epoche precedenti, per il deflusso delle acque bianche. E stato fotografato anche al suo interno, è molto rifinito e vi può camminare un uomo di media statura in piedi. Se è nato con queste finalità o è stato adattato successivamente a questo scopo non è ancora dato saperlo.

Altro elemento di grande interesse è il ritrovamento di una fornace di epoca medievale. foto 6
Il reperto acquista notevole valenza perché è un ulteriore prova dell'esistenza, in epoca medievale, di maestranze locali che producevano manufatti in terracotta e in maiolica, di pregevole fattura, come rilevato in reperti di quell'epoca trovati in altri scavi.
Scavi Parte II Quattro Aprile 2006
Oggi, per chi ama questa città, è un giorno triste. Un'Amministrazione frettolosa, influenzata dall'incalzante morbosa atmosfera partitica (alimentata dalle imminenti consultazioni politiche), prostrata alla pressante richiesta di miopi commercianti, incapace di procurarsi i fondi necessari per una seria campagna di scavi esplorativi, ha impietosamente interrotto i lavori di ricerca archeologica nella piazza della Repubblica. Solo in una comunità di uomini "modesti" si può non approfondire una scoperta la cui valenza non si è potuta valutare. Non hanno voluto coinvolto le forze culturali, quantomeno per tentare di realizzare un dibattito tecnico-conoscitivo ed eventualmente, se necessario, propositivo, considerando che stiamo parlando di un bene della comunità. Invece i tuttologi di turno hanno deciso, come al solito, per tutti noi, senza rendersi conto che le "occasioni" come quella contingente non si debbono perdere in quanto consentono di arricchire la conoscenza della Storia Patria e sono fonte di eventuale arricchimento per il tanto sbandierato turismo culturale che, con queste premesse, non decollerà mai. Mi auguro che altri spiriti liberi, come me, partecipino allo sdegno per la pochezza e la superficialità di scelte "politiche" che sono, solo in parte, tecniche ma anche, e soprattutto, da cronica carenza culturale e imprenditoriale. I fondi della comunità europea, in questo variegato settore, sono a disposizione di chi presenta progetti circostanziati e credibili. Da noi questi percorsi comunitari non prendono mai il via, sia per mancata di competenti specialisti del settore delle politiche europee, ma anche per disattenzione istituzionale, volta ad altri interessi, più facili da realizzare. Ci rendiamo conto che, i tecnici incaricati dalla sovrintendenza, hanno trovato "validi" motivi per insabbiare e ricoprire queste antiche vestigia, e che se interrogati addurranno seri e documentate esigenze tecno-pratiche, per questa loro scelta (in primis la mancanza di fondi e soprattutto perchè, i politici locali, non hanno insistito più di tanto). Sarebbe auspicabile che, in futuro, la sovrana comunità non venga tenuta ai margini e venga coinvolta nelle scelte importanti, e che si interpellano i tanti tecnici della nostra comunità o non solo quelli delle sovrintendenze, che per carenze di fondi e operano scelte, molto spesso discutibili. Noi abbiamo dato la delega ai politici non perchè esercitino poteri assoluti, ma, per guidarci in scelte condivise e condivisibili. Gli amministratori, hanno a disposizione un'incredibile numero di mass media per informare e per poter aprire un dibattito, legittimo e sacrosanto. Gli elettori mazaresi non sono parte attiva solo quando vanno alle urne, ma devono esserlo sempre e comunque, e in special modo nelle grandi scelte di questa sfortunata comunità.


Pratica archiviata!

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