mercoledì 24 aprile 2013

domenica 21 aprile 2013

Casa Editrice "La Milanese"

Cartolibreria "La Milanese". Ho scoperto che si occupò pure di Editoria



Ordine Francescani Minori


Dedica al Cav. Lentini (commissario di P.S.)

lunedì 15 aprile 2013

Lungomare e dintorni

1900


1915 - Villa Jolanda


1920


Piazza Mokarta. Notare la parte antistante la porta dell'Arco Normanno, senza la vasca con fontana e il recinto di legno della Villa Jolanda



1928

A sin la villa Jolanda recintata


Anni Trenta - Viale Garibaldi



1937 

Anni Quaranta
Agosto 1940

Bellissima foto che ci mostra un litorale ancora "vergine", il lungomare Mazzini non era stato ancora realizzato. Siamo all'altezza della via IV Aprile. Il bimbo è Ivan Angelo (1934), all'età di sei anni futuro (ingegnere e prof. universitario, figlio del primo Giuseppe sindaco di Mazara)

La recinzione di cemento fu istallata dopo il 1940, prima ce n'era una in ghisa (che venne smontata per donarla alla Patria non appena scoppiò la II guerra mondiale. Questa in cemento fu tolta definitivamente per decisione del sindaco pro tempore Giuseppe Angelo nel 1947. 

Anni Cinquanta Alhambra, struttura polivalente di proprietà comunale. Nel corso degli anni ha avuto vari impieghi quali: Sede di Ristorante "Miramare" di Lamia, Sede della Pro Loco, Sede di ufficio informazioni turistiche, Sede per conferenze, per esposizione di lavori artistici ecc.



Foto scattata da me

Com'erano i leoni nel 1975


Villa Garibaldi

Anni Cinquanta
Villa Giuseppe Garibaldi

1955






Monumento ai caduti
Scambi ferroviari lungo il lungomare per il trasporto merci Porto-Stazione

Anni Sessanta
Villa Jolanda - Lu trattenimentu"
Piattaforma dove la banda comunale intratteneva il popolo con concerti musicali, dato che non tutti potevano andare al teatro per vedere le opere liriche 

Lungomare Giuseppe Mazzini

1967 - Fontana di Villa Jolanda
Il piccolo è Gaspare Casuccio


In fondo il "Ponte di ferro"


Sotto i tavolini del bar gestito dai palermitani. Sopra la tettoia in tela dello spazio esterno del ristorante "Miramare"

I marinai utilizzavano per comodità il lungomare per distendere le reti da riparare

Foto realizzata dal campanile della Cattedrale
Panoramica del porto ben visibile l'accesso al Porto canale



Quest tre mmagini utilizzate nel serial televisivo Il Commissario Montalbano









sabato 13 aprile 2013

Editoria

Quando nel mio vagare per la rete trovo qualcosa che riguarda la nostra città non mi lascio sfuggire l'occasione di farne menzione. La cedola di commissione libraria intestata ad una Società "Aurora" U.A.L. (credo Unione librai associati), verosimilmente gestita dall'avv. Leonardo Bonanno, si riferiscono al potenziale acquisto del libro di Luigi Fiorentino. Sono interessanti perchè documentano l'esistenza di suddetta società, danno ulteriore conferma dell'impegno culturale del Bonanno e ci raccontano del personaggio (http://pinum.blogspot.it/2008/05/luigi-fiorentino.html#links). La mia testimonianza può essere utile per approfondimenti da parte dei cultori della materia



Fiorentino

Quest'altro documento del 1931, invece, dimostra la imminente pubblicazione del libro dell'avv. Leonardo Bonanno Marzo, dal titolo il Porto Antico di Mazara, relativo agli scavi del 1930 nel porto canale.
 

venerdì 5 aprile 2013

Prof. Roberto Burgio

1919- 2014 
Eletto cittadino onorario di Mazara del Vallo dal sindaco Nicolò Vella

Giuseppe Roberto Burgio, Maestro della Pediatria, è scomparso a Pavia l’8 marzo 2014 a pochi giorni dal compimento del suo 95esimo compleanno. Aveva cominciato la sua carriera professionale e scientifica a Palermo, all’interno della Clinica Pediatrica, in anni difficili, caratterizzati da povertà, indigenza e guerre. Fu tra gli artefici di una nuova concezione della Pediatria come disciplina sociale e di prevenzione. Ha contribuito a traghettare la Pediatria da disciplina ancorata a una vecchia concezione di Medicina dell’infanzia intessuta di aspetti filantropici a scienza moderna fatta di metodo, di indagine, di evidenze, di riferimenti e collaborazioni internazionali, di bioetica e di etica clinica, di comunicazione e counseling. A lui si devono discipline nuove per la Pediatria italiana, prima fra tutte l’immunologia pediatrica, nata all’insegna dell’ “Io biologico”, inteso come fattore decisivo di identità e di individualità. Alle sue intuizioni, da Presidente della SIP, si devono alcuni dei passaggi fondamentali per l’attuazione della Pediatria di famiglia come struttura organizzativa delle cure primarie pediatriche. Ha formato intere generazioni di pediatri e ha lasciato una scuola di pediatri e di docenti che danno lustro oggi alla Pediatria in Italia e nel mondo. Lavoratore instancabile, dedito al lavoro scientifico con una passione sempre giovanile, ha pubblicato contributi scientifici di primo livello per rilevanza e diffusione internazionale e una serie di volumi e di libri dedicati alla formazione degli studenti in Medicina e dei pediatri italiani. Tutti coloro che hanno conosciuto e ascoltato il professor Burgio durante lezioni e conferenze, ricorderanno per sempre le sue doti di grande oratore e di vero affabulatore. Il suo modo di comunicare era chiaro e conciso, centrava il messaggio senza sovrastrutture oratorie e con un eloquio inconfondibile. Pur avendo attraversato tutte le fasi della Pediatria italiana lungo un intero secolo, aveva sempre lo sguardo rivolto al futuro, ai progressi della Pediatria diventata un’area vasta fatta di cure primarie, di assistenza ospedaliera e di specialità. Era sempre molto legato alle vicende del mondo universitario e della Società Italiana di Pediatria. Quando ricevette la nomina a Maestro della Pediatria la sua emozione era palpabile; pur essendo aduso ai premi, questo aveva per lui una sapore particolare perché proveniva dagli oltre 9000 soci SIP e gli veniva assegnato all’interno del Congresso nazionale. Nel corso del suo ultimo intervento pubblico, al 69° Congresso nazionale SIP a Bologna nel mese di maggio del 2013, ci disse che quello sarebbe stato il suo ultimo Congresso nazionale e scrisse una pagina molto intensa con alcune riflessioni sul ruolo del pediatra medico del bambino e della sua famiglia, interprete dei loro bisogni, attento alle tematiche della prevenzione e della promozione del benessere anche psichico e relazionale. Oggi, a conclusione della sua lunga e feconda vicenda umana, siamo orgogliosi di poter consegnare alle future generazioni i frutti (tanti e preziosi) del suo lavoro clinico, accademico, scientifico ed editoriale.