giovedì 23 marzo 2017

Famiglie nobili mazaresi

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Famiglia Burgio 
La famiglia dei Conti Burgio delle Gazzére, proprietari della tenutaPoggio Allegro e dell'omonimo baglio, Ha origini nel lontano 1046, allorcché l'emiro Ackmeth, convertitosi alla fede cristiana e sposatosi con la principessa normanna Aldegonda d'Altavilla, prese il nome di Roberto I signore di Burgio, città fortificata, che scelse come dimora. Molri nei secoli sono stati personaggi di spicco nella vita dell'isola, fra i quali il Beato Fernandino ucciso in battaglia e il Santo Nicasio, catturato nella battaglia di Etimo e martirizzato, non avendo volto abiurare la fede cristiana.
Vignaioli da sempre, nel secolo scorso producevano vini e marsala nei tre stabilimenti di famiglia, nel grande stabilimento di Mazara del Vallo e in quello di San Lorenzo Colli a Palermo. Il conte Aurelio Burgio, ultimo discendente con titolo, ha condotto l'azienda di circa 70 ettari di vigneto, in cui insiste un baglio con parco di circa 11 ettari. Alla sua morte la conduzione dell'Azienda al figlio Salvatore (co proprietario con il fratello (Giovanni e la sorella Rosaria).
L'anno di fondazione della Azienda Poggio Allegro è 1965, superficie 50.00 ha, bottiglie prodotte 60.




Famiglia Ragusa
Secondo il Villabianca, famiglia nobile della città di Mazzara ove sin dal 1579 figurò per le cariche occupate di giurato. Un Giovanni R. e Rossi fu castellano del Castello di detta città e regio maestro segreto 1745. Autori che parlano di questa famiglia: V. Palizzolo Gravina Barone di Ramione, nella sua opera " Il Blasone in Sicilia ossia Raccolta Araldica", stampato in Palermo nel 1871-75, ha offerto non poche notizie interessanti di questa famiglia, e delle gloriose tradizioni di quest'isola. Insieme al Minutoli, Invges, Mugnos e piu d'un instancabile Marchese di Villabianca, l'opera ha raccolto documenti, pergamene e testimonianze trasmesse da' componenti della casata stessa che parlano de' loro trascorsi, di virtù e gesta 










Famiglia Branca
Antichissimo ed illustre casato, originario di Cannobio, sul lago Maggiore, diramatosi, nel corso dei secoli, in Brissago, Milano, Pallanza, Perugia, Firenze, Gubbio, Napoli, Palermo, Mazara e, infine, in Baviera. Senza avere attualmente alcuna prova di discendenza di questa famiglia dalle omonime suddette, è tuttavia interessante conoscere, per la parte araldica, che i Branca di Cannobio, Milano, Brissago, Pallanza e il ramo di Baviera, che fu poi insignito del titolo baronale, rami ai quali appartennero uomini insigni nelle armi, nella magistratura e nelle scienze, innalzarono la seguente arme. Tagliato di azzurro e di rosso, al leone d'oro rampante, attraversante, linguato di rosso, tenente fra le branche anteriori una stella d'argento di 8 raggi. Lo scudo è fregiato di ornamenti esteriori comitali col cercine e gli svolazzi d'oro, d'azzurro e di rosso.
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