lunedì 7 settembre 2009

Ricordo di Elena Lombardo Barbera

di Mimma Barbera

Quasi 32 anni sono trascorsi dalla morte di Elena Barbera Lombardo, scrittrice poetessa, cronista e pittrice. Io sono sua figlia e porterò il ricordo di lei vivo nel mio cuore, in uno struggente rimpianto per aver perduto troppo presto una persona che aveva ancora tanto da dare a tutti; e a me in particolare, l’amore della mamma meravigliosa che era!!
Elena Lombardo nasce a Mazara del Vallo, ma il padre, vice procuratore del regno porta con sé la famiglia a Roma… la morte prematura del padre, le fa interrompere i suoi studi di giurisprudenza , l’incontro con Salvatore Barbera, siciliano anche lui, e varie vicissitudini, la riportano a Mazara, come insegnante elementare, ed è così che ama molto i bambini, perché li forma li plasma, da piccoli esserini,sotto la sua guida sapiente e amorosa diventano prima bambini, poi fanciulli e poi adulti, ricchi di quei valori da lei inculcati nei primi anni della loro vita scolastica!! E’ così che comincia a scrivere poesie per bambini, e ne fa una raccolta , scrive anche dei romanzi per fanciulli, e si scopre anche la vena giornalistica per cui scrive sulla terza pagina ma anche in cronaca nera sul Giornale di Sicilia prima e sul Giornale L’Ora di Palermo, poi; ed è corrispondente anche della RAI.

Elena Lombardo, Mimma e Salvatore Barbera

Rimanemmo sole, a Mazara lei ed io, dopo la morte di mio padre e così decidemmo di trasferirci nella capitale dove vivevano alcuni zii e mio fratello… pensammo che era bello riunire la famiglia, ma ci sbagliavamo perché i rapporti umani, qui in una grande città, non sono come quelli di un piccolo centro della Sicilia!!
A farla breve, deluse dall’accoglienza avuta a Roma, sia da parte dei parenti che da parte di coloro che dovevano farla conoscere in campo giornalistico, dovemmo rimboccarci le maniche e riprogrammare tutta la nostra vita!!!
La cosa stupefacente è che, nella sua eclettica natura, Elena Barbera Lombardo (così firma da sempre i suoi articoli giornalistici, le sue poesie e i suoi scritti), si scopre pittrice e così firma i suoi quadri ad olio pieni di colore ed alcuni pieni di pathos. Ciò che avrebbe potuto esprimere a parole, lo esprime attraverso le immagini: si legge su di essi tutta la sua vita, i momenti belli che si alternano a quelli brutti,come i colori sfolgoranti a quelli cupi, ma si vede sempre in essi il suo grande ottimismo, la sua gioia di vivere, il suo aggrapparsi alla vita quando questa le sta sfuggendo,il suo rifiuto nell’accettare la verità sulla sua grave malattia… per la pittura ha abbandonato tutto: poesia, letteratura, Giornalismo, corrispondenza con la RAI. Allaccia amicizie che contano nel settore, e comincia a fare delle mostre in una Galleria di Roma ed è quotata sul Bolaffi. Riceve riconoscimenti ed elogi da tanta gente di tutte le parti d’Italia, ma quelle che le stanno più a cuore sono le manifestazioni di stima e di affetto che le giungono dai Mazaresi… E sì le sono mancati i suoi concittadini, le è mancata Mazara!!!
Alla fine di Maggio del 1976 sulla rivista letteraria Trapani compaiono due articoli su di lei: il primo parla del suo eclettismo e il secondo annuncia al mondo letterario ed artistico la sua morte prematura.


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