giovedì 26 novembre 2009

Artigiani

Ciabattini
Ciccio Margeri - Calzolaio di via Madonna del Paradiso (locali all'interno di una abitazione), Pietro Badalucco (primo a sin.)

Cicci Margeri, Pietro Badalucco

1961 - via madonna del Paradiso

Salvatore Stuardo, fu allievo di Ciccio Margeri

2010
Sig. Catania


Fabbri Ferrai

Paolo Angelo
 con il suo carrettino con bottega in piazza Madonna del Paradiso


Falegnami
1951
Girolamo (Mommu) Ingrande poi emigrato a San Diego in California con i figli Leonardo, Vito e Francesco. Abitavano in vicolo Giattino 9. Alle sue spalle Nicola Ingargiola

Incredibile
Il figlio Leonardo ha conservato il biglietto d'imbarco sulla nave che li condusse nel Nuovo Mondo 

Falegnameria - Giuseppe Dicidomini - via San Giovanni
Giovan Battista Calandrino, Rosario Dicidomini, Gaspare Pipitone, ?, mastro Giuseppe Dicidomini, Francesco Ingargiola, Innocenzo D'Alcantare


Marmisti
1954 - Bottega sita in via Madonna del Paradiso 106

Salvatore Di Liberti (pittore e scultore) Matteo Giaramitelli (maestro marmista)
Sicuramente collaboravano, ciascuno per le proprie competenze a realizzare un'opera in marmo

Bottai
1948 
Benedetto Chirco (maestro bottaio)



Anni sessanta - Giuseppe Abate
Di origini marsalesi, visse molti anni della sua vita nella nostra città, nella quale ebbe quattro figli (Anna, Salvatore, Natale e Laura), facendo il maestro bottaio e il custode degli Stabilimenti vinicoli "Vedova Bini" siti in via Luigi Vaccara

Pasticceri 
Anni Cinquanta

Via Bagno - Matteo Asaro (nasca a du cani). Rinomata per i dolci alla ricotta

La Via Garibaldi fu nel secolo scorso una vera fucina di piccoli artigiani - imprenditori che hanno valorizzato ed animato il piccolo commercio di vari settori. Parecchie sono le figure che potremmo ricordare ma per poterlo fare occorrono documentazioni fotografiche che non si trovano al super mercato. Pertanto io pubblicherò solo quelli di cui riesco ha trovare qualche memoria. Il personaggio di cui vi parlerò è stato un valente chef di pasticceria. Le sue origini sono trapanesi, si ritrasferì a Mazara dove visse, si sposò con laq sig.ra Modesto (sorella del sarto di via Garibaldi) ebbe tre figli Vita, Francesca e Saro. Si chiamava Stellario Certosa, aveva il suo laboratorio di fronte alla Gioielleria Foraci. Anche lui esponeva gioielli nella sua vetrina, ma di natura diversa. S Era rinomato in città per le sue Iris e per i suoi Cartocci che a dire di tutti erano fantastici. (Io non posso dirlo perché in vita mia non ho mai mangiato al ricotta).
Oggi vanno tanto, troppo, di moda le Pizzeria e le Paninoteche, allora i posti più frequentati, non potendo permettersi le trattorie o i ristoranti, erano le pasticcerie e le gelaterie.
La sua produzione era più ampia e comprendeva una vasta gamma di prodotti dolciari ma i ragazzi lo avevano eletto come re delle Iris e dei Cartocci. Talento, passione, dedizione e una ferrea disciplina professionale sono solo alcune delle qualità che hanno portato il maestro ad essere considerato il migliore produttore di queste particolari specialità. 

Laboratorio Stellario 
(Per anni, in via Garibaldi n.14, il re delle Iris e dei "cartocci")
Stellario Certosa con il suo collaboratore Vito Pipitone 

Giuseppe Ingargiola - Stellario Certosa

Stellario Certosa - Giuseppe Ingargiola

Laboratorio Pisciotta
Giuseppe Aurelio Pierdipino (emigrato a New York, dove ha aperto a Brooklyn, un rinomata pasticceria italiana, che gli ha dato un meritato successo e gli ha consentito, anche, di chiamare a se i suoi familiari che adesso lavorano con lui nell'azienda), ? Pietro Pisciotta, Ignazio Marino, Pierino Calamusa, Nicola Falcone, ?
Sede in corso Umberto I°
Benedetto Costanza (barbiere), Antonino Calamusa, Luciano?,

10/04/1958 - Laboratorio Calamusa
Giovan Battista Mangogna - Pierino Calamusa


I coniugi Giuseppa Giacalone e Pierino Calamusa 


Tipografi

Anni Cinquanta
Filippo Buffa - Corso Vittorio Veneto


Baldassare Siragusa - via XX Settembre

Tipografia fratelli Grillo - Piazza San Bartolomeo
Una  immagini di un'opera d'arte, da loro stampata

Fotografi

Giuseppe Boscarino e la mamma Maranzano
La signora, causa la prematura scomparsa del marito Giuseppe Boscarino, dovette dedicarsi all'attività di fotografa, per sostentare la numerosa famiglia. Lo studio era in via Franco Maccagnone. Il figlio ne continuò l'opera

1928 - Foto realizzata nello studio della signora Maranzano Boscarino
Giovane donna da identificare

Un'altra immagine da lei realizzata

Studio "Francesco Boscarino" - Corso Umberto I
Francesco Boscarino, Nino Dado, Ballatore, Riccardo Hopps 

Ultima sede
Largo delle Sirene 5

Oggi sede della  gioielleria Di Giovanni

Studio "Giuseppe La Bianca"
Prima in Via Garibaldi, poi in corso Umberto I
Salvatore Giubilato (docente di lettere classiche), Pino La Bianca (peri di chiummu), Carmelo Stella (medico). Foto ricordo dei tre amici

Carmelo Stella (medico), Nino Giaramidaro (giornalista, qui scimmiotta Humphray Bogart, in Casablanca), Enzo Di Liberti (assistente del titolare Pino La Bianca, suo cugino, che poi si mise in proprio), intento a registrare un rollino da sviluppare, prelevato dalla macchina fotografica

Artigiano che lavora "la ferla" (pianta, Ferula)
Vito Bertuglia
Per un periodo operò, in città, una cooperativa "Le mani" che raggruppava tanti artigiani delle varie arti, ma durò poco (come ogni cosa, da noi) 

Anni Sessanta - Carrettiere
piazza Matteotti

Elettricista 
Giuseppe Profera e signora 

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