Il mestiere del funaio o cordaio è antico quasi quanto l'uomo. Arte plurimillenaria fondata su una tecnica manuale di estrema facilità, in cui intervengono due componenti il giunco (che deriva dal verbo giungere ossia legare) e il meccanismo della ruota. Per ovvi motivi il lavoro si svolgeva all'esterno per poter distendere i fili, intrecciarli e ritorcerli. Si diventava cordai, quasi sempre, per tradizione familiare. L'utilizzo del meccanismo era peculiare il cordaio con passo cadenzato all'indietro e particolari movenze intrecciava la fibra facendola scorrere sul palmo della mano. Questo procedimento ha generato anche un detto popolare: "si peggiu di lu curdaru, inveci d'iri avanti, va narrè". Questa locuzione era spesso rivolta dai padri ai figli che andavano male a scuola, ma poi si è estesa ad altri contesti.
Per svolgere il suo lavoro doveva possedere molta abilità ed esperienza. Per ottenere le corde o le funi che servivano non solo in campagna e nelle abitazioni, ma anche nelle imbarcazioni, utilizzava la canapa più robusta, ottenuta facendo invecchiare le piante del canapaio. Il cordaio si avvolgeva la canapa attorno alla cintola e ne filava un grosso filo indietreggiando da un punto in cui ne aveva attaccata un’estremità, poi aggiungeva canapa dove mancava per mantenere uniforme lo spessore del filo, infine avvolgeva insieme due o tre fili mediante un attorcigliatore, infisso nel terreno.
Il cordaio con la sua inseparabile e grande ruota, costruita rigorosamente in ferro e legno e con i suoi attrezzi del mestiere durante le faticose ore di lavoro era attorniato da curiosi e da tanti ragazzini che, per qualche centesimo di lira o un pezzo di pane si prestavano, a turno, a far girare la ruota. L'incalzare della moderna tecnologia ha fatto scomparire questa attività artigianale.
Gli ultimi che praticarono questa arte, in città, furono i componenti della famiglia Parrinello, abitante in via Cesare Cantù, composta dal padre Vito e dai figli Leonardo, Ignazio, Calogero e Pasquale, svolgeva questo mestiere. Le due foto che seguono mostrano due momenti della loro attività.
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