martedì 10 aprile 2012

Viaggio della Speranza

Il Glaucoma congenito è una patologia oculare, determinata da un difetto già presente alla nascita cioè una malformazione nell'angolo della camera anteriore dell'occhio, che comporta uno squilibrio tra il liquido normalmente prodotto e quello riassorbito, con un conseguente aumento della pressione endoculare. L'ipertensione all'interno del globo oculare danneggia irreversibilmente la retina ed altre strutture dell'occhio, portando a cecità (ne sono affetti un nato vivo ogni diecimila, nella quasi totalità dei casi è bilaterale, talvolta non necessariamente in modo simmetrico).
Soffrire di Glaucoma congenito, nel 1962, era una vero dramma, in special modo se si abitava nel profondo Sud. Questa sfortunata circostanza è capitata ad un nostro piccolo concittadino, che è stato uno dei primi, se non il primo, che ha usufruito, nella nostra comunità, di un "viaggio della speranza" verso uno dei Santuari Sanitari. Il piccolo nato il 26 febbraio 1962, presentò subito i segni della malattia, i genitori mamma casalinga e papà onesto lavoratore, non avevano i mezzi economici necessari per fargli effettuare il delicatissimo intervento chirurgico necessario, presso uno dei pochi centri al mondo capaci d'eseguire tale operazione chirurgica. La generosità del popolo mazarese di allora consentì che si realizzasse il sogno di ricoverare il piccolo in una clinica di New York dove, proprio un italiano, l'alcamese prof. La Rocca, si offrì di eseguirlo. Furono celermente raccolte delle somme di denaro. Un tempo le cose si facevano per bene, infatti, chi effettuava la questua veniva scortato dai vigili urbani, per suggellare la veridicità e l'ufficialità dell'evento (allora non vi era un grande sviluppo dei mass media). Il presidente della Regione offrì il contributo di 50.000 lire, una sottoscrizione tra gl'impiegati comunali fruttò 80.000 lire. Anche l'Amministrazione comunale dell'epoca si mise a disposizione, stanziando la somma di lire trecentomila, ma per motivi tecnici di cui non conosciamo le cause, la somma, al ritorno, non venne più erogata. Il piccolo con la mamma e un parente prossimo partì alla volta dell'America con volo sella compagnia di bandiera (che non volle offrire un biglietto gratuito). Fu operato gratuitamente dal prof. siciliano il quale, pur avendo eseguito un intervento tecnicamente perfetto, per le conoscenze chirurgiche dell'epoca, dimise il piccolo annunciando alla mamma che il bambino alla pubertà avrebbe perso la vista, cosa che regolarmente avvenne. il chirurgo si prodigò anche con il presidente italo-americano del Lavoro, il quale subito rispose "Caro dottore, faccia pure l'intervento, io m'impegno a raccogliere le spese di degenza, non importa quale sia l'ammontare". Il piccolo Giovan Battista Asaro, oggi un uomo di oltre cinquant'anni, è non vedente e fa il centralinista presso il nostro Comune. Il ritorno avvenne tramite una delle navi della Compagnia Costa che offrì gratuitamente il viaggio. Le foto che seguono sono un ricordo di una commovente avventura e della generosità di un popolo, quello mazarese, che nei momenti critici, riesce a trovare la sua anima altruista e nobile.


L'arrivo dall'America
Giuseppa Catania con in braccio il piccolo Giovan Battista Asaro

Il ritorno in nave
Sala relax


In sala da pranzo

il ritorno 


17/11/1962

Il sindaco pro tempore Nicolò Bianco (1925-2002)
Accoglie nella propria stanza i signori Asaro al ritorno dal Nuovo Continente

Un gruppo d'impiegati comunali
Pino Pavia, Gaetano Tumbarello, Gaspare Mistretta, Modesto Serra, Angelo Villani (veterinario comunale), Maria Boscarino, Pino Bonanno, Francesco Carobelli, Michele Agueci 


Giuseppa Catania con in braccio il piccolo Giovan Battista Asaro


Il sindaco, da buon papà, ha voluto tenere in braccio il piccolo per una foto ricordo


Don Paolo Milazzo, Valerio Bandini

Il sindaco con Elena Lombardo Barbera, corrispondente locale del Giornale di Sicilia

Una piccola folla, i rappresentanti delle forze dell'ordine (Guardia di Finanza), L'economo comunale Modesto Serra, L'assessore socialista Calogero Anselmo, l'usciere Carobelli, il papà Salvatore, lo zio Pietro Catania, e altri parenti

Due bimbe, Diana Hopps e Graziella De Gaetano, offrono al piccolo dei doni tra cui degli indumenti e dei giocattoli, in rappresentanza di tanti scolari generosi. Si notano il Ragioniere Capo del Comune Michele Agueci, il figlio della giornalista Roberto Barbera





Salvatore Asaro, Giuseppa Catania, il piccolo Giovan Battista, Elena Lombardo Barbera, Silvestro Mirasolo 

Valerio Bandini (direttore del Banco di Sicilia)


Asaro, Alberto Rizzo Marino, Nicolò Bianco, Giuseppa Catania, Giovan Battista e Salvatore Asaro, Alberto Burgio, Calogero Anselmo

Foto ricordo con i rappresentanti della Stampa locale
Nino Giaramidaro, Pino Inzerillo, Elena Lombardo, Silvestro Mirasolo, Nicolò Vella, Nino Tumbiolo

Sulla via del ritorno a bordo della turbonave "Leonardo da Vinci". Il piccolo vede per la prima volta un giocattolo

Qualche immagine della vita di Giovan Battista
con la mamma





i primi passi









Assieme al cane guida


con un gruppo di ipovedenti e i preziosissimi cani

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