venerdì 30 gennaio 2009

Pallavolo

La palestra della Scuola Media "Giuseppe Grassa" è stata per anni utilizzata per Campionati di Pallavolo. Alcuni docenti della scuola sono stati protagonisti e promotori di un periodo di intensa attività sportiva che tanto lustro ha dato alla scuola e tante opportunità ai ragazzi. Tra di responsabili ricordiamo: Enzo Rizzuto, Ardenzio Rubino, Pietro Loiacono, Vito De Simone, Salvino Albanese e Giacomo Anselmo. Di seguito alcune immagini di quel periodo


Audenzio Rubino, Enzo Rizzuto

 






In pulman
Patrizia e Audenzio Rubino, Giacomo e Carmen Anselmo, Rosaria Tumbiolo, Antonina Zelante, Letizia Ingargiola, Pietro loiacono, Enzo rizzuto

 In trasferta



Enzo Rizzuto, Audenzio Rubino


 Audenzio Rubino, Enzo Rizzuto, Franco Ciulla




sabato 10 gennaio 2009

Teatro Garibaldi

In origine era un magazzino sito nella via dei Molini al civico 50 (oggi via del Carmine) di proprietà della Ditta Occhetti. Nel 1825 viene trasformato in un vero teatro a cura del comune, e denominato “Teatro Comico”. Date le crescenti esigenze si pensò di ingrandirlo, ma tale proposito, rimase a lungo pura intenzione.
Solo nel 1848 si concretizzò la volontà di ampliarlo e renderlo più decoroso. Il progetto fu affidato dalla Giunta civica all’architetto don Gaspare Viviani, canonico di Castelvetrano; i lavori grossolani furono affidati a maestri artigiani mazaresi, mentre per le decorazioni pittoriche, la doratura e gli addobbi l’incarico fu dato al palermitano don Rocco Lentini. Fu inaugurato e chiamato “Teatro del Popolo” fino al 1862, anno in cui fu, come era moda a quei tempi, intitolato all'eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi.




E' stato per lunghi anni in restauro. Ci sono entrato da bambino quando in uno stato di degrado totale, vi facevano le prove, utilizzando solo il piano terra, i componenti della civica banda musicale, e dopo tanti anni ancora rimane a testimoniare l'inefficienza delle amministrazioni comunali che si sono avvicendate nella gestione della cosa pubblica in tutti questi anni. La giunta Cristaldi ha nel 2010 ultimato i lavori per renderlo agibile (capacità consentita 99 posti in totale) e oggi è fruibile per le rappresentazioni.



In questo luogo, negli anni sessanta, in un totale stato di abbandono, tra un mare di polvere e tra i resti degli strumenti musicali della disciolta Banda comunale lasciati lì a marcire, noi ragazzi, maturandi del 63/64 abbiamo fatto le prove della commedia di fine anno, "'U contra" di Nino Martoglio. Subito dopo fu chiuso e da allora non è stato reso fruibile.



Botteghino

Uscita di Sicurezza


Nella nostra città pur se con alterne fortune, il teatro amatoriale ha sempre albergato. Nel passato con calibri del dott. Del Franco, che rimane un punto fermo di riferimento, ma anche in epoca recente alcuni amici si sono distinti in questo ambito. Ricordo tra i tanti Salvatore Giacalone, Gianni Casale, Pietro Adelendi, Egidio Sparacello, Girolamo Cristaldi.
Questi sono alcuni dei nomi che risalgono ai miei tempi, recentemente si sono costituite alcune


Prima del 1925 i nobili e i cittadini abbienti frequentavano per assistere agli spettacoli il magazzino di via Molini 50 (via Carmine), gli ecclesiastici seguivano in Seminario i drammi e le tragedie che i chierici realizzavano. Il popolo accorreva ora al teatro delle marionette (Opera dei Pupi) per vedere sceneggiate le leggende cavalleresche del ciclo carolingio, ora a quei teatrini improvvisati nelle pubbliche piazze dove si davano commedie popolari, che talvolta offendevano la morale o la religione, dando luogo a richiami da parte della Curia Vescovile. Personaggio principale era Pulcinella.
11/11/1918

... e relativo programma della serata

Associazioni culturali con queste finalità.
1928
Una rara locandina di una rappresentazione teatrale. Ho notizia solo della piccola Maria Masek. Trattasi di Maria Calabrese Rubino (cognome modificato in Massi dalle leggi fasciste, per eviatare di essere espatriata, madre del Farmacista Giancarlo Calabrese) che all'epoca aveva cinque anni.


Anni Trenta
Compagnia FiloLirica Mazarese
Grazie ad alcuni amanti di musica lirica, tra i quali spicca la figura dell'illustre avv. Franco Barracco coadiuvato dal maestro Santi Antonucci di Alberobello, direttore della banda musicale mazarese, sorse in città una Filolirica ben organizzata e molto affiatata tanto che potè eseguire nel piccolo teatro Garibaldi opere come la Traviata, la Cavalleria rusticana, i Pagliacci, il Rigoletto ecc.
Si può ben immaginare la mole di lavoro dei due appassionati Barracco ed Antonucci, i quali da un manipolo di volenterosi dilettanti (artigiani, negozianti, impiegati, casalinghe), poco adusi alla scena e poco evoluti nelle insidie del pentagramma, dovettero realizzare una credibile compagnia teatrale. Facendo leva sulla soprano Iride Motto Di Maria e sul tenore rag. Pietro Milone il folto gruppo di appassionati, come raffigurato nella foto, sotto la direzione del maestro Antonucci, la cui orchestra era composta prelevando molti elementi della Banda municipale, diede vita ad una stagione musicale che riamane negli annali. Nemmeno quando folleggiavano le operette o quando calcavano le scene le grandi compagnie di prosa (come quella di Tommaso Marcellini, di Ciro Berardi, di Gandusio e di Robert), il teatro Garibaldi conobbe tanto successo come quello ottenuto con la Filolirica. Una figura che merita di essere ricordata è quella del provetto organizzatore ed amministratore, Ignazio Bascone (fotografo) che con pianta del teatro alla mano prenotava i palchi, i posti in platea e nel loggione e data la modesta capienza, il teatro in breve tempo risultava tutto esaurito. Tra i protagonisti ci piace ricordare Nello Buscemi, nella parte di baritono nei Pagliacci e nella Boheme, Vincenzo Cristaldi, nella parte di medico della Traviata, Pino Leone. Ma la punta di diamante, 
la soprano Iride Motto che costituiva la spina dorsale della compagnia nella parte di Santuzza, nella Cavalleria rusticana. Il successo delle rappresentazioni fu enorme tanto che il maestro Antonucci, la domenica, per consentire al popolo di gustare la buona musica, eseguiva pezzi celebri delle opere sul palchetto della villa Jolanda a beneficio di tutti.

Iride Motto Di Maria
Nacque casualmente in Sicilia (Piazza Armerina 1882 - Milano 1962) dove il padre, colonnello dell'esercito e professore, era stato convocato per una commissione d'esame. Subito rientrò a Torino dove studiò con il maestro Giulio Tanara e debuttò nel 1905 al Vittorio Emanuele di Torino in Cavalleria Rusticana. Dopo pochi anni sposò Antonino Di Maria e si trasferì definitivamente in Sicilia. Continuò ancora a cantare ma solo nei teatri siciliani e, dopo la morte del marito, si trasferì a Palermo per insegnare al Conservatorio. Trascorse gli ultimi anni a Milano ospite della Casa di Riposo G.Verdi.

Rappresentazione di Manon al Teatro Sociale di Biella ; pubblicata in Ars et Labor, maggio 1906, pag.420 ; Sul margine inferiore firma autografa: Milano 6.3.906 Iride Motto Giovanni Assale, fotografo (Torino, dal 1900 in Corso Vittorio Emanuele 96)


Nello Buscemi (tenore)


Maestro Sante Antonucci e il soprano Iride Motto
Da sin: Nello Buscemi (baritono), Antonino Buscemi, Antonino Di Maria (marito di Iride Motto) Emilio Di Maria (figlio di I.Motto), Giuseppino Alagna, Giovanni Hopps (baritono), Vittorio Salvo (facianu), Domenico Giacalone, Dino Serra, Francesco Barracco, Amalia e sorelle Serra, Girolamo Romagnosi, Castrense Romagnosi, Giovanni Serra, Felice Patti, Giuseppe Sammartano, Vincenzo Cristaldi, Giuseppe Aiello, Vincenzo Fasulo, Giuseppe Patti, Stefano Napoli ecc.


La FiloLirica in una foto ricordo
I Fila: 4° Modesto Serra, 9° Giuseppe Sammartano, 11° Nello Buscemi
III Fila: 3° Sante Antonucci, 4° Iride Motto (soprano) 5° Antonino Di Maria (marito di I.Motto), Ingargiola (ultimo seduto)

Iride Motto


La prima Compagnia di comici, di cui si ha notizia, fu quella diretta da don Antonio Gagliardi, che diede un corso di recite nel maggio del 1936. La compagnia era costituita oltre dal capo comico, la moglie donna Luigia con i figli Luigi e Carolina, don Francesco lodato e la moglie donna Matilde, don BattistaLione, don Vincenzo Barbisi, don Bartolo Lombardo e don Filippo Di Blasi, gli ultimi tre provenienti da Trapani. Lo spettacolo inaugurale fu "I feudatari del castello Blumenthor, ossia la nonna", commedia in 5 atti di Filippo Casali

lunedì 5 gennaio 2009

Cerimonia di commiato

Burkina Faso - 8/1/2015 
Cerimonia di commiatoper la conclusione della missione di mons. Vito Rallo

Commiato con le autorità

Corpo Diplomatico

Cerimonia d'inaugurazione della Sede della Nunziatura Apostolica 


Discorso di S.E. il Signor Primo Ministro
Eccellenza Monsignor Sostituto; Signore e Signori i Ministri; Eccellenze Signore e Signori i Capi di Missione Diplomatica; Eminenza Signor Cardinale; Signori Arcivescovi; Signor Incaricato d’Affari a.i. della Nunziatura Apostolica; Onorabili invitati; Signore, Signori;
Comprenderete facilmente il sentimento di gioia che mi anima questo pomeriggio di essere in mezzo a voi per questa bella cerimonia. Eccellenza Monsignor Sostituto della Segreteria di Stato della Santa Sede; Permettetemi di augurarvi, ancora una volta, a nome del popolo burkinabè tutto intero, il più cordiale dei benvenuti. Il nostro paese si onora di accogliere, nella vostra persona, un alto dignitario della Chiesa cattolica, un rappresentante di Sua Santità Papa Francesco.
Vi prego, Monsignore, di volere cortesemente trasmettere al Santo Padre i sentimenti di profondo rispetto e di affetto che il popolo burkinabè prova nei suoi confronti.
Siamo stati molto sensibili alle parole gentili che il Sommo Pontefice ha avuto per il popolo del Burkina Faso “impegnato in un periodo di trasformazioni politiche ed istituzionali importanti” per riprendere, parola per parola, le parole di Papa Francesco, parole pronunziate in occasione del suo discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il 12 gennaio scorso.

Eccellenza, Onorabili invitati, Signore, Signori, 
La nostra presenza qui, alla Nunziatura Apostolica, è la manifestazione, se ancora ve ne fosse bisogno, dell'eccezionale qualità delle relazioni che esiste tra il Burkina Faso e la Santa Sede. 
Questa relazione privilegiata, la dobbiamo, in grande parte, a Monsignor Nunzio Apostolico, Sua Eccellenza Monsignor Vito Rallo, che si trova al termine della sua missione, dopo aver trascorso sette anni in mezzo alle popolazioni del nostro paese. 
Nella sua qualità di Nunzio Apostolico e di Decano del Corpo Diplomatico, Monsignor Vito Rallo è stato uno degli ambasciatori più ascoltati e più rispettati. 
Monsignor Rallo, a cui abbiamo detto arrivederci col più grande dispiacere, ha suscitato, nell'esercizio delle sue funzioni, la stima delle più alte autorità e delle popolazioni dappertutto nel nostro paese che egli ha percorso, fino nei villaggi più remoti. 
Umano, Vito Rallo, lo è stato lungo tutto il suo soggiorno in Burkina Faso. Sotto il suo impulso, tutte le componenti del nostro paese hanno beneficiato dell'appoggio multiforme della Santa Sede. 
Questo è per dirvi quanto abbiamo apprezzato la forza della sua fede, la sua devozione per la causa degli ultimi, il profondo senso del dovere che l'animano e che hanno ispirato la sua missione in Burkina Faso. 
Monsignor Sostituto, Eminenza Signor Cardinale, Eccellenze, Signore e Signor
Le relazioni del Burkina Faso con la Santa Sede, le numerose partnership al servizio di tutto il popolo burkinabè nei campi tanto vari, quali il settore della salute, della formazione scolastica, universitaria e professionale, dell’aiuto sociale, sono tutti sottesi dalla condivisione degli stessi valori, quelli che la Chiesa universale promuove dovunque nel mondo. 
Questi valori che difendiamo quotidianamente nel nostro paese, sono i valori di umanesimo, di dialogo, di solidarietà e di giustizia. 
È in nome della difesa di questi valori così cari al loro cuore, che i burkinabè hanno deciso di dare un altro corso al loro destino con l'insurrezione popolare del 30 e 31 ottobre 2014. 
Le autorità religiose, di ogni confessione, per la forza del loro impegno accanto al popolo, hanno contribuito a questo inizio della trasformazione qualitativa della nostra società. 
Eccellenza Monsignor Sostituto, Eminenza Signor Cardinale, Eccellenza Signore e Signori, Onorabili invitati, 
Vorrei cogliere l'opportunità che ci offre la nostra presenza qui, in questa prestigiosa rappresentanza diplomatica che è la Nunziatura Apostolica, per ricordare che l'umanità non ha altre scelte che quelle della solidarietà e della cooperazione internazionale. 
Il nostro mondo che fa fronte oggi all’ascesa del pericolo terroristico che prospera sul terreno dell'ingiustizia, della povertà e della perdita di riferimenti, ha bisogno, più che mai, di conciliare armoniosamente sviluppo economico e sviluppo spirituale e culturale. 
È su questo concetto di umanesimo integrale che riposa la diplomazia della Santa Sede. Non avendo altri interessi da difendere salvo quello della pace universale, che è il messaggio della Chiesa, i vostri Nunzi Apostolici arrivano a parlare al mondo intero. 
Difatti, la Nunziatura che inauguriamo oggi qui a Ouagadougou, è un anello di questa impressionante copertura diplomatica della Santa Sede, presente in più di 170 paesi. 
Questa diplomazia così attiva, così efficace, la Santa Sede la mette al servizio dell'umanità. 
Permettetemi di salutare, qui, una delle vostre ultime azioni. 
Voglio parlare del ruolo di primo piano che la Santa Sede ha giocato nella ripresa storica del dialogo tra gli Stati Uniti di America e Cuba. 
Eccellenze, Onorabili invitati, Signore, Signori, 
Il mondo non può fare a meno della Santa Sede del cui impegno ha bisogno. Noi abbiamo bisogno del suo ruolo nella comunità delle nazioni. Forte di questa convinzione Sua Eccellenza il Signor Michel KAFANDO, Presidente della Transizione, Presidente del Faso, ha deciso di stringere i nostri legami con la Santa Sede con l'apertura prossima di una Ambasciata residente del Burkina Faso presso la Santa Sede. Le procedure relative sono già molto avanzate e noi ringraziamo la Segreteria di Stato per la benevolenza e la sollecitudine con le quali sostiene la nostra decisione. 
Eccellenza Monsignor Sostituto della Segreteria di Stato, Permettetemi di dirvi, ancora una volta, che la vostra presenza tra noi è motivo di fierezza e un momento di gioia che i burkinabè delle altre confessioni religiose condividono con i loro fratelli cattolici. 
Presente a questi momenti di esultanza, il governo burkinabé conta sul vostro contributo presso Sua Santità, per il rafforzamento delle relazioni tra la Santa Sede e il Burkina Faso. 
Viva la cooperazione tra la Santa Sede e il Burkina Faso; 
Dio benedica il Burkina Faso; 
Vi ringrazio! 



Discorso di S.E. Abdelkrim BENCHIAH, Ambasciatore d’Algeria, per salutare S.E. Mons. Vito Rallo, giunto al termine della sua missione in Burkina Faso, 8 gennaio 2015.

Sono immensamente onorato e particolarmente felice di prendere la parola davanti a voi per rivolgere un saluto a S.E. Mons. Vito Rallo, Nunzio Apostolico, in missione diplomatica presso il Burkina Faso dal 2007. Questo insigne onore mi compete, oggi, per rivolgergli i miei più vivi ringraziamenti, anzitutto, per la preziosa e commovente allocuzione che viene di pronunciare nei miei confronti, nonché per la gratitudine e la considerazione dei sentimenti di amicizia e di sollecitudine che egli ha sempre nutrito verso noi tutti nel corso della sua missione. Le parole restano deboli per esprimere tutta la riconoscenza e prego Dio di sciogliere la mia lingua e di donarmi l’ispirazione per trovare la buona parola.

Eccellenza,
Vi è una generosa tradizione e un momento magico che voi desiderate perpetuare in seno al Corpo diplomatico, per incontrare e salutare gli Ambasciatori al termine della loro missione diplomatica, in cerimonie solenni, delle quali voi siete il solo a conservare, gelosamente, il segreto. Voi le avete anche voluto segnare della vostra impronta singolare fin dalla costruzione di questa Nunziatura, dove noi abbiamo ancora il privilegio di essere ospiti, questa sera, e che voi avete costruito secondo le dimensioni della vostra missione, di diplomatico, ma anche uomo di fede e di cuore.
Che sia sotto l’angolo della vostra diplomazia attiva o sotto l’angolo della fedeltà ai vostri valori spirituali, o sotto l’angolo dell’esuberanza mediterranea, gli echi delle confidenze che ci pervengono indicano che tutte le vostre azioni sono altamente apprezzate dalle Autorità d’accreditamento, dalle popolazioni e dal Corpo diplomatico. Le caratteristiche di una missione pienamente riuscita.
Alcuni vedono in voi il rappresentante di un ecumenismo inter-civilizzazionale con una rara erudizione e considerevole tatto. La vostra disponibilità al dialogo e il vostro cuore sempre aperto e disponibile, ma senza alcun compromesso, vi hanno valso il riconoscimento di un franco parlare, ascoltato e seguito. E là dove sarebbe stato più semplice per voi di andare là dove andate, di adulare gli uni, di rilasciare approvazioni, di distribuire con prodigalità segni di soddisfazione e di giubilo affinché tutti trovino accoglienza presso un Nunzio Apostolico, compiacente o almeno candido e simpatico, avete preferito il messaggio del ritorno alla rettitudine e all'equilibrio, e denunciare la perfettibilità.
Come molti altri, credo, Eccellenza, senza sbagliarmi, che anche voi stimate la diplomazia come l’arte del dialogo e che la religione, dimensione altamente spirituale, sono luci ed è l’ignoranza degli uomini che le trasforma in tenebre. Esse sono per essenza pace e tolleranza, ma la stupidità umana li trasforma in esclusione, guerra e odio. Questa sfortunata predisposizione umana non è esclusiva di un popolo o di una regione, e la storia umana è ricca di esempi in tal senso. Il dialogo dei popoli e delle culture è uno dei motori del progresso. Esso è un fattore di perfettibilità del genere umano nel suo insieme, del lavoro incompiuto di umanizzazione dell’uomo e di ciò che si chiama civilizzazione.
Sottolineare la vostra devozione e il vostro impegno a tal soggetto è un modo di rendervi un omaggio di cui noi non siamo i soli a testimoniarvi. Un obiettivo al quale noi ci attacchiamo nel corso della nostra missione è di creare dei ponti tra i Paesi affinché i popoli si rispettino e vivano insieme in una differenza feconda e una mondializzazione accettata…
Su questi pensieri, terminerò il mio discorso parafrasando uno dei grandi filosofi Ibin El Arabi che diceva qualche secolo prima nella lontana Andalusia: “Il mio cuore è il chiostro del mondo cristiano, una galleria per gli idoli, una prateria per le gazzelle, la Kaaba per il pellegrino, e il mio credo è il mio prossimo”.
Grazie ancora una volta Eccellenza, vi auguro una buona salute ritrovata in mezzo ai vostri familiari e che possa Dio ricompensarvi per tutte le buone azioni che voi compite.
Permettetemi infine, di presentarvi il dono che vi offre il Corpo diplomatico quale souvenir della vostra presenza in mezzo a noi.
Ai colleghi e amici auguro una buona continuazione della vostra missione in Burkina Faso e che tutti i miei voti di pace, salute e prosperità per voi stessi e per tutte le persone che vi sono care vi accompagnino.
Grazie della vostra attenzione, alziamo i calici per un brindisi in onore del Nunzio Apostolico.


Commiato con i vescovi

Incontro, prima della partenza, con lebbrosi, detenuti, 
streghe (povere donne del popolo chiamate così dal popolo superstizioso)



... con i lebbrosi


... con i detenuti



domenica 4 gennaio 2009

Onorificenza a mons. Vito Rallo

Discorso di S.E. il Sig. Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Regionale, S.E. Sig. Michel KAFANDO, Presidente del Faso, in occasione del conferimento dell’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine Nazionale del Merito del Burkina Faso a S.E. Mons. Vito RALLO, Nunzio Apostolico, Decano del Corpo Diplomatico,

Ouagadougou, 9 gennaio 2015

Signor Ministro Delegato
Sua Eminenza il Sig. Cardinale Philippe Ouedraogo,
S.E. Mons. Vito Rallo, Nunzio Apostolico, Decano del Corpo Diplomatico,
Le Loro Eccellenze gli Arcivescovi,

Signore e Signori.
In primo luogo, desidero ringraziarvi di aver accettato questo invito in onore di S.E. Mons. Vito Rallo, Nunzio Apostolico, al termine della missione nel nostro Paese.
Esso è anche l'occasione per rinnovare a ciascuno di voi i miei auguri di salute, benessere e prosperità per il 2015.
Monsignor Nunzio Apostolico,
dopo sette anni trascorsi in Burkina Faso, vi trovate al termine di una missione ben compiuta e ben riempita nel nostro Paese. La presente cerimonia, sebbene sia modesta, è il nostro modo di salutare gli impegni che voi avete portato avanti nel corso del vostro ricco mandato, per riaffermare i legami d'amicizia e di cooperazione che uniscono la Santa Sede e il Burkina Faso.

Eccellenza,
siete stato ammesso presso il Seminario Diocesano e il Liceo statale “Gian Giacomo Adria” a Mazara del Vallo, prima di frequentare il Pontificio Seminario Romano Maggiore e il Pontificio Seminario Lombardo per il ciclo superiore. Dopo gli studi in filosofia e teologia voi avete ottenuto una Licenza in teologia morale presso la Pontificia Accademia Alfonsiana, e un Dottorato in Diritto Canonico e Civile presso la Pontificia Università Lateranense. Ordinato sacerdote nell'aprile del 1979 a Mazara del Vallo, avete occupato successivamente diversi uffici ecclesiastici, tra i quali quello di Cancelliere della Diocesi di Mazara del Vallo, di Segretario del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori, di Assistente diocesano dell'azione cattolica. Fondatore e primo rettore della chiesa di Santa Chiara in Mazara del Vallo, poi rettore della chiesa di San Francesco, voi avete espletato importanti funzioni accademiche al Liceo statale “Gian Giacomo Adria” e all’Istituto diocesano di teologia. E’ in quel periodo che voi avete abbracciato la carriera diplomatica nel febbraio del 1988, che vi condurrà a importanti responsabilità. Dal 1988 al 1992 siete stato nominato Addetto e Segretario di Nunziatura in Corea del Sud, in Senegal, Mali, Capo Verde, Guinea Bissau e Mauritania. Dal 1992 al 2004 avete servito successivamente in Messico, Libano, Spagna. Dal 2004 al 2007 siete stato nominato Inviato speciale e Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa, e il 12 giugno del 2007 siete stato nominato Arcivescovo titolare di Alba. I vostri eminenti servizi sono stati riconosciuti con onorificenze nel 1992 e nel 2003. Il 12 giugno del 2007 siete stato nominato Nunzio Apostolico in Burkina Faso e Niger, con residenza a Ouagadougou, dove voi avete preso ufficialmente le funzioni il 23 novembre del 2007. Che favoloso percorso diplomatico e che ricca esperienza di vita!

Eccellenza Monsignor Nunzio Apostolico,
dopo la vostra presa di funzioni, non avete risparmiato alcuno sforzo per portare alto il livello delle relazioni di amicizia e cooperazione tra il Burkina Faso la Santa sede.  A questo titolo, avete visitato il territorio burkinabè per compiere la vostra missione presso differenti diocesi, impegnandovi nella realizzazione di alcuni programmi di carità, quali la promozione dell'adozione a distanza di fanciulli, la realizzazione di pozzi, la distribuzione di cereali ad alcune famiglie bisognose e di sementi migliorate a famiglie di agricoltori, la costruzione di centri d'accoglienza per persone vulnerabili, di una sala di pediatria presso il Centro medico Paolo VI. Sotto il vostro mandato, la Nunziatura anche finanziato un Centro medico e sociale a Nouna, e donato borse di studio a 22 studenti universitari dell'Università di San Tommaso. Nel campo dell'insegnamento, la Chiesa Cattolica ha partecipato al nostro sviluppo erigendo 236 istituti scolastici, che vanno dal prescolare al superiore, i quali contribuiscono a migliorare significativamente e a rafforzare il sistema educativo nel nostro Paese. Per tutti questi motivi, il governo e il popolo del Burkina Faso attraverso la mia voce vi dice semplicemente grazie.

Eccellenza,
in riconoscenza del vostro impegno personale nel rafforzamento delle relazioni tra la Santa Sede e il Burkina Faso, ho deciso di conferirvi un’Onorificenza.

Eccellenza,
Voi lasciate il Burkina ma rimarrete per sempre nei nostri cuori; e le nostre porte vi resteranno sempre molto aperte se per caso, un giorno, ci avvisaste di ritornare a renderci visita in questo Paese che si chiama il Paese degli uomini di Integri e il quale è adesso il vostro Paese.
Buon ritorno, che Dio vi custodisca e vi protegga.


Ministro






Piazze Maggiori

1912


1923

1928
Piazza Municipio

1937




Anni Quaranta
Tutti usavano il cappello

Cinquanta




1959 - Ufficio Postale e Telegrafo
I locali erano condivisi: entrando a destra vi era l'ufficio postale e il Telegrafo, gestiti dal sig Benfante, sul lato sinistro vi era ubicato il centralino della SIP (Società idraulica piemontese, che poi gestì la telefonia nazionale e prese il nome di Società italiana per l'esercizio telefonico), con tanto di consolle e signorine antesignane dei Call Center. Vi erano, inoltre le cabine per gli utenti, perché allora pochi avevano il telefono domestico. Ricordo che vi lavorarono come responsabile Paolo Parlante dal 1948 al 1956, con orari assurdi fino alle 22, 00 e dal 1950 fino alle 24, 00 e Ignazio Auguanno dal 1952 al 1962, prima come fattorino e poi come centralinista (in seguito divenuto famoso in città per aver realizzato le miniature dei principali monumenti e chiese cittadine). Il direttore delle poste era il Sig. Roncone, persona di grande signorilità 


Anni Settanta





Cassa di Risparmio

1915 - Piazza Mocarta (angolo via A. Diaz) 
La pompa di benzina era gestita da Filippino Adamo, che aveva la bottega di fronte, accanto al Mokarta Club. Il primo palazzo sulla destra è il Banco di Siclia e subito dopo dopo ci sono le due sfere di cristallo bianche che sono l'illuminazione esterna delll'Albergo Spina, gestito da Gaspare Di Stefano.

6/8/1916 - Piazza Mokarta

Fiera del SS Salvatore

1940
Sul lato sin. si nota un manufatto che somiglia ad un fontanella, nella cui facciata è stata posta una lapide commemorativa di qualche imporatnte evento. Bella la villa Jolanta recintata con strutture modulari in cemento. Alle spalle dell'Arco si notano gli sfabbricidi del castello o del muro. In seguito costruiranno un obrobrio denominato Alhambra

Primi anni del XX secolo
Questa rara immagine dei primi anni del XX sec. è di una bellezza disarmante. Ci mostra la chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie in tutta la semplicità architettonica ma anche la sua imponenza, che domina la scena. Il campanile artistico, particolarissimo è quasi unico nel suo genere. Le case risentono dell'aura post bellica, mostrano una città stremata e ancora in ginocchio, tutta da rinnovare.
Noto nelle foto antiche che tutti, grandi e piccini, portano un copricapo, cosa che oggi non fa più tendenza. Le strade sono ancora allo stato brado, non asfaltate, che creano una atmosfera quasi lunare. In questo palcoscenico di pirandelliana memoria, si nota un particolare, spero voi ne cogliate anche il retro-motivo. Se guardate bene alla base della chiesa, sul lato sinistro, c'è una "cosa", si tratta di un arnese che usavano i conciatori di pelle per stendere la medesima e aspettare che si asciugasse lentamente al sole. Perchè si trova l'ì? Perchè nella angusta via Dante Fiorentino esisteva una conceria (scurciaturi) dei fratelli Fiorentino e dato che i raggi del caldo sole non penetravano bene in quel luogo, il conciatore preferiva esporre all'aperto nella piazza la sua pelle in modo che potesse fruire del benefico calore e delle correnti d'aria che quel luogo offriva. L'arte della conciatura fu introdotta nella nostra città dagli ebrei, che erano dei veri maestri, poi venne acquisita dalle maestranze locali.
L'orologio, funzionò sino agli anni Sessanta. Suonava rintocchi a ogni ora e ogni quarto d'ora. Alle ore 12 (di giorno e di notte) faceva dodici rintocchi. Caratteristico er il rintocco del quarto d'ora che mutava sempre il timbro.

Piazza Porta Palermo 1930

Fu eretta, fuori dalle mura, sotto il vescovado di mons. Della Cava nel1630, in onore ad una immagine prodigiosa portata a Mazzara da Agira grazie ad un vetturiere mazarese


Tempi moderni
Veduta dall'alto della piazza della Repuibblica


Piazza Matteotti anni 70


Quadri - 1988
... ho trovato questa foto di un quadro di Frank 

2025 
Una ricostruzione realizzata, grazie all'intelligenza artificiale dell'ottocentesco Palazzo Comunale