domenica 4 gennaio 2009

Piazze Maggiori

1912


1923

1928
Piazza Municipio

1937




Anni Quaranta
Tutti usavano il cappello

Cinquanta




1959 - Ufficio Postale e Telegrafo
I locali erano condivisi: entrando a destra vi era l'ufficio postale e il Telegrafo, gestiti dal sig Benfante, sul lato sinistro vi era ubicato il centralino della SIP (Società idraulica piemontese, che poi gestì la telefonia nazionale e prese il nome di Società italiana per l'esercizio telefonico), con tanto di consolle e signorine antesignane dei Call Center. Vi erano, inoltre le cabine per gli utenti, perché allora pochi avevano il telefono domestico. Ricordo che vi lavorarono come responsabile Paolo Parlante dal 1948 al 1956, con orari assurdi fino alle 22, 00 e dal 1950 fino alle 24, 00 e Ignazio Auguanno dal 1952 al 1962, prima come fattorino e poi come centralinista (in seguito divenuto famoso in città per aver realizzato le miniature dei principali monumenti e chiese cittadine). Il direttore delle poste era il Sig. Roncone, persona di grande signorilità 


Anni Settanta





Cassa di Risparmio

1915 - Piazza Mocarta (angolo via A. Diaz) 
La pompa di benzina era gestita da Filippino Adamo, che aveva la bottega di fronte, accanto al Mokarta Club. Il primo palazzo sulla destra è il Banco di Siclia e subito dopo dopo ci sono le due sfere di cristallo bianche che sono l'illuminazione esterna delll'Albergo Spina, gestito da Gaspare Di Stefano.

6/8/1916 - Piazza Mokarta

Fiera del SS Salvatore

1940
Sul lato sin. si nota un manufatto che somiglia ad un fontanella, nella cui facciata è stata posta una lapide commemorativa di qualche imporatnte evento. Bella la villa Jolanta recintata con strutture modulari in cemento. Alle spalle dell'Arco si notano gli sfabbricidi del castello o del muro. In seguito costruiranno un obrobrio denominato Alhambra

Primi anni del XX secolo
Questa rara immagine dei primi anni del XX sec. è di una bellezza disarmante. Ci mostra la chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie in tutta la semplicità architettonica ma anche la sua imponenza, che domina la scena. Il campanile artistico, particolarissimo è quasi unico nel suo genere. Le case risentono dell'aura post bellica, mostrano una città stremata e ancora in ginocchio, tutta da rinnovare.
Noto nelle foto antiche che tutti, grandi e piccini, portano un copricapo, cosa che oggi non fa più tendenza. Le strade sono ancora allo stato brado, non asfaltate, che creano una atmosfera quasi lunare. In questo palcoscenico di pirandelliana memoria, si nota un particolare, spero voi ne cogliate anche il retro-motivo. Se guardate bene alla base della chiesa, sul lato sinistro, c'è una "cosa", si tratta di un arnese che usavano i conciatori di pelle per stendere la medesima e aspettare che si asciugasse lentamente al sole. Perchè si trova l'ì? Perchè nella angusta via Dante Fiorentino esisteva una conceria (scurciaturi) dei fratelli Fiorentino e dato che i raggi del caldo sole non penetravano bene in quel luogo, il conciatore preferiva esporre all'aperto nella piazza la sua pelle in modo che potesse fruire del benefico calore e delle correnti d'aria che quel luogo offriva. L'arte della conciatura fu introdotta nella nostra città dagli ebrei, che erano dei veri maestri, poi venne acquisita dalle maestranze locali.
L'orologio, funzionò sino agli anni Sessanta. Suonava rintocchi a ogni ora e ogni quarto d'ora. Alle ore 12 (di giorno e di notte) faceva dodici rintocchi. Caratteristico er il rintocco del quarto d'ora che mutava sempre il timbro.

Piazza Porta Palermo 1930

Fu eretta, fuori dalle mura, sotto il vescovado di mons. Della Cava nel1630, in onore ad una immagine prodigiosa portata a Mazzara da Agira grazie ad un vetturiere mazarese


Tempi moderni
Veduta dall'alto della piazza della Repuibblica


Piazza Matteotti anni 70


Quadri - 1988
... ho trovato questa foto di un quadro di Frank 

2025 
Una ricostruzione realizzata, grazie all'intelligenza artificiale dell'ottocentesco Palazzo Comunale


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