lunedì 14 luglio 2008

Attori

1960 - Franco Interlenghi (1931-2015) - Pianto Romano - Calatafimi
Mariella Asaro, Anna Fiducioso, Elena Lombardo Barbera (giornalista), Margherita Barbera, Ditta, Graziella Fiorentino, (tutte studentesse del Liceo classico Gian Giacomo Adria, in gita d'istruzione)


Si giravano alcune scene del film Viva l'Italia per la regia di Roberto Rossellini. 
ll film narra la leggendaria conquista del Regno delle Due Sicilie ad opera dei Mille di Garibaldi. Sbarcato a Marsala, dopo i primi, rapidi successi, Garibaldi trova a contrastargli il passo le forze del vecchio generale Landi. Tanto il generale borbonico è prudente e cauto, reso diffidente per l'ostilità che sente aleggiargli intorno, quanto il suo aiutante, il maggiore Sforza, è temerario e sventato. Contravvenendo agli ordini ricevuti, questi impegna le forze garibaldine presso Calatafimi e ne esce battuto. La Gloriosa battaglia su quel colle che oggi è dominato dall'imponente Sacrario di Pianto Romano, è stato il campo di battaglia dove il Generale Garibaldi pronunciò la Gloria frase "Qui si fa l'Italia o si muore", oggi la grande particolarità che contraddistingue il "Pianto Romano" è la comunione delle spoglie di entrambi gli schieramenti, divenendo emblema di "solidarietà dei popoli". L'isola dopo Calatafimi è aperta a Garibaldi e i borbonici chiedono il primo armistizio. Superato lo stretto di Messina, i garibaldini mettono piede in Calabria dove l'ardore dei combattenti e il sacrificio dei patrioti locali fanno vacillare il trono dei Borboni. Sul Volturno (Napoli è stata presto abbandonata da Francesco II, rifugiatosi a Gaeta) Garibaldi vince la più impegnativa e importante battaglia campale: ogni possibilità d'una riscossa borbonica è così sfumata. Sembra veramente scoccata l'ora dell'unità d'Italia. Mazzini è a Napoli ed esorta il generale a non desistere dall'azione. I fedelissimi di Garibaldi già pensano alle prossime tappe della loro marcia vittoriosa: Roma e Venezia. Ma Garibaldi comprende che l'altissima posta in gioco merita il sacrificio dei suoi ideali. L'Italia si farà, ma sotto Vittorio Emanuele II, re di Sardegna e Piemonte, il piccolo regno in cui, per la prima volta, s'è accesa la fiaccola dell'italianità. Bixio, Sirtori, Missori, Türr, Bandi e tutto lo stato maggiore di Garibaldi sentono nel suo sacrificio le oscure mene politiche di Cavour e dei suoi, ma la fermezza e la serenità del loro comandante hanno il potere di placare gli animi più accesi. A Teano, Garibaldi consegnerà nelle mani di Vittorio Emanuele II il Regno delle Due Sicilie e partirà poi per Caprera dopo aver tutto dato senza aver nulla ricevuto.

Scene dal Film








Paolo Candela (Fabbro) - Comparsa di Calatafimi

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