lunedì 5 gennaio 2009

Cerimonia di commiato

Burkina Faso - 8/1/2015 
Cerimonia di commiatoper la conclusione della missione di mons. Vito Rallo

Commiato con le autorità

Corpo Diplomatico

Cerimonia d'inaugurazione della Sede della Nunziatura Apostolica 


Discorso di S.E. il Signor Primo Ministro
Eccellenza Monsignor Sostituto; Signore e Signori i Ministri; Eccellenze Signore e Signori i Capi di Missione Diplomatica; Eminenza Signor Cardinale; Signori Arcivescovi; Signor Incaricato d’Affari a.i. della Nunziatura Apostolica; Onorabili invitati; Signore, Signori;
Comprenderete facilmente il sentimento di gioia che mi anima questo pomeriggio di essere in mezzo a voi per questa bella cerimonia. Eccellenza Monsignor Sostituto della Segreteria di Stato della Santa Sede; Permettetemi di augurarvi, ancora una volta, a nome del popolo burkinabè tutto intero, il più cordiale dei benvenuti. Il nostro paese si onora di accogliere, nella vostra persona, un alto dignitario della Chiesa cattolica, un rappresentante di Sua Santità Papa Francesco.
Vi prego, Monsignore, di volere cortesemente trasmettere al Santo Padre i sentimenti di profondo rispetto e di affetto che il popolo burkinabè prova nei suoi confronti.
Siamo stati molto sensibili alle parole gentili che il Sommo Pontefice ha avuto per il popolo del Burkina Faso “impegnato in un periodo di trasformazioni politiche ed istituzionali importanti” per riprendere, parola per parola, le parole di Papa Francesco, parole pronunziate in occasione del suo discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il 12 gennaio scorso.

Eccellenza, Onorabili invitati, Signore, Signori, 
La nostra presenza qui, alla Nunziatura Apostolica, è la manifestazione, se ancora ve ne fosse bisogno, dell'eccezionale qualità delle relazioni che esiste tra il Burkina Faso e la Santa Sede. 
Questa relazione privilegiata, la dobbiamo, in grande parte, a Monsignor Nunzio Apostolico, Sua Eccellenza Monsignor Vito Rallo, che si trova al termine della sua missione, dopo aver trascorso sette anni in mezzo alle popolazioni del nostro paese. 
Nella sua qualità di Nunzio Apostolico e di Decano del Corpo Diplomatico, Monsignor Vito Rallo è stato uno degli ambasciatori più ascoltati e più rispettati. 
Monsignor Rallo, a cui abbiamo detto arrivederci col più grande dispiacere, ha suscitato, nell'esercizio delle sue funzioni, la stima delle più alte autorità e delle popolazioni dappertutto nel nostro paese che egli ha percorso, fino nei villaggi più remoti. 
Umano, Vito Rallo, lo è stato lungo tutto il suo soggiorno in Burkina Faso. Sotto il suo impulso, tutte le componenti del nostro paese hanno beneficiato dell'appoggio multiforme della Santa Sede. 
Questo è per dirvi quanto abbiamo apprezzato la forza della sua fede, la sua devozione per la causa degli ultimi, il profondo senso del dovere che l'animano e che hanno ispirato la sua missione in Burkina Faso. 
Monsignor Sostituto, Eminenza Signor Cardinale, Eccellenze, Signore e Signor
Le relazioni del Burkina Faso con la Santa Sede, le numerose partnership al servizio di tutto il popolo burkinabè nei campi tanto vari, quali il settore della salute, della formazione scolastica, universitaria e professionale, dell’aiuto sociale, sono tutti sottesi dalla condivisione degli stessi valori, quelli che la Chiesa universale promuove dovunque nel mondo. 
Questi valori che difendiamo quotidianamente nel nostro paese, sono i valori di umanesimo, di dialogo, di solidarietà e di giustizia. 
È in nome della difesa di questi valori così cari al loro cuore, che i burkinabè hanno deciso di dare un altro corso al loro destino con l'insurrezione popolare del 30 e 31 ottobre 2014. 
Le autorità religiose, di ogni confessione, per la forza del loro impegno accanto al popolo, hanno contribuito a questo inizio della trasformazione qualitativa della nostra società. 
Eccellenza Monsignor Sostituto, Eminenza Signor Cardinale, Eccellenza Signore e Signori, Onorabili invitati, 
Vorrei cogliere l'opportunità che ci offre la nostra presenza qui, in questa prestigiosa rappresentanza diplomatica che è la Nunziatura Apostolica, per ricordare che l'umanità non ha altre scelte che quelle della solidarietà e della cooperazione internazionale. 
Il nostro mondo che fa fronte oggi all’ascesa del pericolo terroristico che prospera sul terreno dell'ingiustizia, della povertà e della perdita di riferimenti, ha bisogno, più che mai, di conciliare armoniosamente sviluppo economico e sviluppo spirituale e culturale. 
È su questo concetto di umanesimo integrale che riposa la diplomazia della Santa Sede. Non avendo altri interessi da difendere salvo quello della pace universale, che è il messaggio della Chiesa, i vostri Nunzi Apostolici arrivano a parlare al mondo intero. 
Difatti, la Nunziatura che inauguriamo oggi qui a Ouagadougou, è un anello di questa impressionante copertura diplomatica della Santa Sede, presente in più di 170 paesi. 
Questa diplomazia così attiva, così efficace, la Santa Sede la mette al servizio dell'umanità. 
Permettetemi di salutare, qui, una delle vostre ultime azioni. 
Voglio parlare del ruolo di primo piano che la Santa Sede ha giocato nella ripresa storica del dialogo tra gli Stati Uniti di America e Cuba. 
Eccellenze, Onorabili invitati, Signore, Signori, 
Il mondo non può fare a meno della Santa Sede del cui impegno ha bisogno. Noi abbiamo bisogno del suo ruolo nella comunità delle nazioni. Forte di questa convinzione Sua Eccellenza il Signor Michel KAFANDO, Presidente della Transizione, Presidente del Faso, ha deciso di stringere i nostri legami con la Santa Sede con l'apertura prossima di una Ambasciata residente del Burkina Faso presso la Santa Sede. Le procedure relative sono già molto avanzate e noi ringraziamo la Segreteria di Stato per la benevolenza e la sollecitudine con le quali sostiene la nostra decisione. 
Eccellenza Monsignor Sostituto della Segreteria di Stato, Permettetemi di dirvi, ancora una volta, che la vostra presenza tra noi è motivo di fierezza e un momento di gioia che i burkinabè delle altre confessioni religiose condividono con i loro fratelli cattolici. 
Presente a questi momenti di esultanza, il governo burkinabé conta sul vostro contributo presso Sua Santità, per il rafforzamento delle relazioni tra la Santa Sede e il Burkina Faso. 
Viva la cooperazione tra la Santa Sede e il Burkina Faso; 
Dio benedica il Burkina Faso; 
Vi ringrazio! 



Discorso di S.E. Abdelkrim BENCHIAH, Ambasciatore d’Algeria, per salutare S.E. Mons. Vito Rallo, giunto al termine della sua missione in Burkina Faso, 8 gennaio 2015.

Sono immensamente onorato e particolarmente felice di prendere la parola davanti a voi per rivolgere un saluto a S.E. Mons. Vito Rallo, Nunzio Apostolico, in missione diplomatica presso il Burkina Faso dal 2007. Questo insigne onore mi compete, oggi, per rivolgergli i miei più vivi ringraziamenti, anzitutto, per la preziosa e commovente allocuzione che viene di pronunciare nei miei confronti, nonché per la gratitudine e la considerazione dei sentimenti di amicizia e di sollecitudine che egli ha sempre nutrito verso noi tutti nel corso della sua missione. Le parole restano deboli per esprimere tutta la riconoscenza e prego Dio di sciogliere la mia lingua e di donarmi l’ispirazione per trovare la buona parola.

Eccellenza,
Vi è una generosa tradizione e un momento magico che voi desiderate perpetuare in seno al Corpo diplomatico, per incontrare e salutare gli Ambasciatori al termine della loro missione diplomatica, in cerimonie solenni, delle quali voi siete il solo a conservare, gelosamente, il segreto. Voi le avete anche voluto segnare della vostra impronta singolare fin dalla costruzione di questa Nunziatura, dove noi abbiamo ancora il privilegio di essere ospiti, questa sera, e che voi avete costruito secondo le dimensioni della vostra missione, di diplomatico, ma anche uomo di fede e di cuore.
Che sia sotto l’angolo della vostra diplomazia attiva o sotto l’angolo della fedeltà ai vostri valori spirituali, o sotto l’angolo dell’esuberanza mediterranea, gli echi delle confidenze che ci pervengono indicano che tutte le vostre azioni sono altamente apprezzate dalle Autorità d’accreditamento, dalle popolazioni e dal Corpo diplomatico. Le caratteristiche di una missione pienamente riuscita.
Alcuni vedono in voi il rappresentante di un ecumenismo inter-civilizzazionale con una rara erudizione e considerevole tatto. La vostra disponibilità al dialogo e il vostro cuore sempre aperto e disponibile, ma senza alcun compromesso, vi hanno valso il riconoscimento di un franco parlare, ascoltato e seguito. E là dove sarebbe stato più semplice per voi di andare là dove andate, di adulare gli uni, di rilasciare approvazioni, di distribuire con prodigalità segni di soddisfazione e di giubilo affinché tutti trovino accoglienza presso un Nunzio Apostolico, compiacente o almeno candido e simpatico, avete preferito il messaggio del ritorno alla rettitudine e all'equilibrio, e denunciare la perfettibilità.
Come molti altri, credo, Eccellenza, senza sbagliarmi, che anche voi stimate la diplomazia come l’arte del dialogo e che la religione, dimensione altamente spirituale, sono luci ed è l’ignoranza degli uomini che le trasforma in tenebre. Esse sono per essenza pace e tolleranza, ma la stupidità umana li trasforma in esclusione, guerra e odio. Questa sfortunata predisposizione umana non è esclusiva di un popolo o di una regione, e la storia umana è ricca di esempi in tal senso. Il dialogo dei popoli e delle culture è uno dei motori del progresso. Esso è un fattore di perfettibilità del genere umano nel suo insieme, del lavoro incompiuto di umanizzazione dell’uomo e di ciò che si chiama civilizzazione.
Sottolineare la vostra devozione e il vostro impegno a tal soggetto è un modo di rendervi un omaggio di cui noi non siamo i soli a testimoniarvi. Un obiettivo al quale noi ci attacchiamo nel corso della nostra missione è di creare dei ponti tra i Paesi affinché i popoli si rispettino e vivano insieme in una differenza feconda e una mondializzazione accettata…
Su questi pensieri, terminerò il mio discorso parafrasando uno dei grandi filosofi Ibin El Arabi che diceva qualche secolo prima nella lontana Andalusia: “Il mio cuore è il chiostro del mondo cristiano, una galleria per gli idoli, una prateria per le gazzelle, la Kaaba per il pellegrino, e il mio credo è il mio prossimo”.
Grazie ancora una volta Eccellenza, vi auguro una buona salute ritrovata in mezzo ai vostri familiari e che possa Dio ricompensarvi per tutte le buone azioni che voi compite.
Permettetemi infine, di presentarvi il dono che vi offre il Corpo diplomatico quale souvenir della vostra presenza in mezzo a noi.
Ai colleghi e amici auguro una buona continuazione della vostra missione in Burkina Faso e che tutti i miei voti di pace, salute e prosperità per voi stessi e per tutte le persone che vi sono care vi accompagnino.
Grazie della vostra attenzione, alziamo i calici per un brindisi in onore del Nunzio Apostolico.


Commiato con i vescovi

Incontro, prima della partenza, con lebbrosi, detenuti, 
streghe (povere donne del popolo chiamate così dal popolo superstizioso)



... con i lebbrosi


... con i detenuti



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